E’ con grande gioia
che salutiamo la decisione del Comune di Napoli di trasformare ARIN
(Azienda Risorse Idriche Napoli), una Spa a totale capitale pubblico, in
ABC (Acqua Bene Comune) Napoli, un’Azienda Speciale.
Ciò è finalmente
avvenuto il 21 novembre scorso con l’ultimo adempimento redatto dal
prof. Giancarlo Laurini, presidente del Consiglio Nazionale del
Notariato.
Il Consiglio
comunale di Napoli aveva già deciso questo quasi all’unanimità il 26
ottobre 2011 inseduta plenaria, alla presenza dei comitati dell’acqua.
Ma le pressioni da parte dei potentati economico-finanziari sono state
talmente forti che è stato necessario oltre un anno per tradurre in
pratica quel voto.
Se si è riusciti ad
arrivare alla gestione pubblica dell’acqua dobbiamo ringraziare
l’impegno dei comitati cittadini napoletani e campani; un impegno
portato avanti con tenacia per otto lunghi anni.
Tutto infatti inizia nel 2004 quando 136 comuni delle provincie di Napoli e Caserta (ATO2) decidono di privatizzare il servizio idrico. I comitati con una energica campagna obbligano i sindaci a votare il 31 gennaio 2006 la ripubblicizzazione dell’acqua di ATO2, una decisione storica che non divenne però operativa. Fu la vittoria referendaria a dare il colpo d’ala necessario ad arrivare all’ABC- Napoli.
Questo è avvenuto grazie all’impegno dell’assessore Alberto Lucarelli con l’appoggio del sindaco Luigi De Magistris.
Tutto infatti inizia nel 2004 quando 136 comuni delle provincie di Napoli e Caserta (ATO2) decidono di privatizzare il servizio idrico. I comitati con una energica campagna obbligano i sindaci a votare il 31 gennaio 2006 la ripubblicizzazione dell’acqua di ATO2, una decisione storica che non divenne però operativa. Fu la vittoria referendaria a dare il colpo d’ala necessario ad arrivare all’ABC- Napoli.
Questo è avvenuto grazie all’impegno dell’assessore Alberto Lucarelli con l’appoggio del sindaco Luigi De Magistris.
Napoli diviene così
la prima grande città che decide di obbedire al referendum.
Questa città, che ha una così cattiva stampa, diventa oggi un esempio da seguire.
Questa città, che ha una così cattiva stampa, diventa oggi un esempio da seguire.
Noi ci aspettiamo che altre città, come Venezia, Trento, Palermo, Milano… facciano altrettanto.
Chiediamo a tutti i
comitati acqua d’Italia di fare pressione perché i comuni passino alla
gestione pubblica utilizzando la formula dell’Azienda Speciale. Napoli
ha dimostrato che si può fare. E’ un passaggio fondamentale per la
nostra stessa democrazia. Solo se le comunità locali potranno decidere
sui beni comuni fondamentali : acqua, aria, energia e terra, ci potrà
essere vera democrazia. Abbiamo bisogno di tante vittorie locali per
forzare i partiti e il governo Monti a rispettare il Referendum.
E’ grave che , in
questa stagione elettorale, il tema dell’acqua non sia oggetto di
dibattito. Dobbiamo chiedere che tutti i partiti manifestino la propria
posizione sull’acqua. Vale anche per le elezioni europee previste per il
2014.E’fondamentale
riportare la lotta a
Bruxelles dove le istituzioni comunitarie risentono dell’enorme
pressione delle multinazionali dell’acqua, da Vivendi a Coca Cola, da
Suez a Pepsi, che finanziano buona parte dei quindicimila lobbisti al
lavoro in quella città. Per questo è nata la ICE (Iniziativa dei
Cittadini Europei), un movimento sorto dal basso per costringere il
Parlamento Europeo a porre le risorse idriche fuori dalle logiche di
mercato.L’ICE è uno strumento, introdotto da Trattato di Lisbona, che
assegna ai cittadini il diritto di proporre alla Commissione Europea
atti legislativi sulle politiche di propria competenza. Per formalizzare
la proposta sono necessarie un milione di firme raccolte in almeno
sette paesi dell’Unione. Per questo diventa sempre più importante
lavorare in rete in chiave europea. E’ quanto abbiamo tentato di fare
al Forum di Firenze 10+10 (8-11 novembre) rafforzando la rete europea
dei comitati che lavorano perché il Parlamento europeo proclami l’acqua
un diritto. La raccolta di firme da portare a Bruxelles è aperta sia in
forma cartaNapoli, 1 dicembre 2012cea sia in internet(www.right2water.eu).
In Italia riteniamo
importante poi l’impegno contro la costituzione della mega multiutility
del Nord che ingloberebbe le varie aziende locali da A2A a Hera per
formare un mostro finanziario che gestirebbe i servizi anche idrici di
tutto il Nord Italia. Il Forum dei Movimenti dell’acqua ha indetto una
manifestazione il 15 dicembre p.v. a Reggio Emilia.
Diamoci da fare
perché la situazione climatica mondiale sta peggiorando. E’ quanto
traspare dal Rapporto rilanciato il 18 novembre dalla Banca Mondiale che
dà per certo entro la fine del secolo un aumento medio di 4 gradi,
mentre per gli USA e i paesi del Mediterraneo sarà di 6 gradi. Questo
cambiamento climatico avrà conseguenze gravissime per l’acqua potabile,
che andrà sempre più scarseggiando a fronte di una popolazione in
aumento. Ecco perché le multinazionali, la finanza vogliono mettere le
mani sull’oro blu, per fare lauti guadagni a spese di milioni di morti
di sete.
Quello che stiamo
vivendo è l’eterna lotta del Drago contro la Donna così ben descritta
nel libro dell’Apocalisse. Diamoci da fare perché vinca la Donna,
l’acqua:la madre della vita sul pianeta Terra.
Alex Zanotelli
Napoli, 1 dicembre 2012
Napoli, 1 dicembre 2012
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